Storia
Nella nostra storia c’è scritta anche la tua
Quella delle Banche di Credito Cooperativo è una storia lunga più di un secolo: dalla Rivoluzione Industriale di fine ‘800 agli stravolgimenti politici e sociali del ventesimo secolo, fino alle nuove sfide del millennio appena iniziato.
Le origini
L’atto costitutivo della Cassa Rurale ed Artigiana di Flumeri risale al 2 Maggio 1982. La Banca nasce da una società contadina dedita al lavoro ed al sacrificio, che vive in quegli anni un momento di profonda trasformazione e di sensibile miglioramento delle condizioni di vita. L’apertura, nel 1978, dello stabilimento Fiat Iveco nella valle dell’Ufita aveva infatti dato occupazione a centinaia di persone in tutto il comprensorio e aveva di fatto rallentato il flusso migratorio dei flumeresi. Inoltre, la ricostruzione post sisma del 1980 dava sostegno anche al rinnovo del tessuto edilizio ed urbanistico della intera provincia di Avellino.
L’obiettivo dei fondatori della Cassa, guidati dal primo Presidente, Amedeo Iorillo, era prestare aiuto economico alle famiglie, agli agricoltori e ai piccoli artigiani della zona di Flumeri, sottraendoli all’indifferenza delle grandi banche ed al ricatto dell’usura.
Il 30 Marzo 1983 giunge dalla Banca d’Italia l’autorizzazione all’esercizio dell’attività creditizia, a firma del Governatore Carlo Azeglio Ciampi.
Dal 1° Gennaio 1984 la Cassa è operativa: come previsto dallo statuto, si effettuano tutte le operazioni bancarie, si accettano nuovi soci e, nonostante la diffidenza di molti operatori, il bilancio del primo anno di esercizio si chiude con un utile di oltre 200 milioni di lire.
Negli anni successivi la Cassa Rurale ed Artigiana continua a crescere, tanto che in pochi anni i bilanci assumono volumi più consistenti ed anche gli utili aumentano.
Alla fine del 1990, dopo l’approvazione del bilancio di esercizio, il patrimonio della Cassa raggiunge i 5 miliardi di lire.
Gli anni ’90
Nei primi anni ’90 la Cassa vive una profonda trasformazione nella sua struttura operativa: nel 1991, infatti, viene aperta la prima filiale ad Ariano Irpino ed incorporata la Cassa Rurale di Savignano Irpino. Sono anni di grande impulso operativo e di uno straordinario sviluppo sia sociale che economico.
L’entrata in vigore del nuovo Testo Unico Bancario nel 1993 comporta per tutte le Casse Rurali, e quini anche per la C.R.A. di Flumeri, il cambio della denominazione sociale in Banca di Credito Cooperativo: nuovi soci, nuova vitalità operativa, nuovi servizi, nuovi interventi a favore dell’economia locale portano al consolidamento di una base operativa di grande rilievo.
Il contesto normativo di quegli anni è orientato al riassetto generale del sistema bancario, all’insegna di una maggiore solidità anche delle piccole banche cooperative, molte delle quali scompaiono o vengono assorbite da altre più forti: diversamente, per la BCC di Flumeri, l’apertura di una nuova filiale a Grottaminarda nel 1999 conferma il gradimento dell’utenza ed il livello di solidità raggiunto, con possibilità ancora maggiori di sviluppo e di patrimonializzazione.
Anni 2000
Le sfide del nuovo decennio (l’introduzione dell’euro, la maggiore concorrenza, la crisi del 2008) non trovano la BCC di Flumeri impreparata. Superati brillantemente gli ostacoli, anche grazie all’ottimo pacchetto software utilizzato, la Banca consolida ancora la sua presenza sul territorio con l’apertura nel 2005 di una nuova filiale a Mirabella Eclano e nel 2006 della seconda filiale ad Ariano Irpino.
In questo periodo la Banca raggiunge una visibilità ed una solidità patrimoniale tale da ricevere l’autorizzazione alla apertura nel 2009 della sua prima sede distaccata a Lioni.
Sono anni di nuovo ed intenso lavoro, durante i quali si moltiplicano i volumi intermediati e le quote di mercato; la Banca diviene centro di attrazione degli operatori economici a livello provinciale e nel 2015 viene aperta la nuova sede distaccata di Avellino.
Gli ultimi anni e l’adesione al Gruppo Cassa Centrale
Il nuovo assetto territoriale, la solida dotazione patrimoniale e la nuova organizzazione interna favoriscono nel 2016 l’acquisto delle filiali della BCC Irpina (Montemiletto, Pratola Serra, Venticano, Mirabella Eclano, Volturara Irpina, Casalbore, Avellino, Ariano Irpino e Grottaminarda) che, con la loro storia e la loro esperienza, contribuiscono a dare un nuovo volto alla Banca. L’esigenza di evitare sovrapposizioni territoriali porta la Banca a chiudere alcune delle nuove filiali acquisite per aprire nel 2017 a Monteforte Irpino e nel 2018 a Montella.
Nel giro di pochi anni si raddoppiano i volumi intermediati e si presentano nuove opportunità di sviluppo.
Nel 2019, l’apertura della nuova sede distaccata di Benevento porta ancora nuovi soci e nuova operatività.
Sempre nel 2019, in seguito alla riforma nazionale del sistema del credito cooperativo, la BCC di Flumeri aderisce al Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca.
Durante la crisi pandemica la Banca sostiene, con grande sforzo organizzativo, le richieste di liquidità straordinaria provenienti dal territorio, con oltre mille interventi assistiti dalla garanzia statale nel solo 2020.
Il 2021 è l’anno che segna per la Banca il superamento del miliardo di euro in masse amministrate. Il patrimonio supera i 50 milioni di euro e, a fine 2023, il numero dei soci cooperatori è arrivato a 2053.
Nuove sfide attendono la BCC di Flumeri che, con il sostegno di Cassa Centrale, saranno affrontate con lo stesso spirito mutualistico che ispirò i soci fondatori: quello di contribuire allo sviluppo del territorio ed alla elevazione morale e materiale delle comunità di riferimento, con la consapevolezza che il seme gettato nel 1982 è diventato un albero con solide radici.